Rompo con questo post un silenzio che dura, sul blog che state leggendo, dal dopo-convegno GT (si parla di dicembre, ahimè!).
Lo faccio con una segnalazione di quelle succose, un lavoro collettivo che ha coinvolto alcuni esperti nell’arte del link building per diverse settimane.
Prima di passare al dunque, vorrei precisare che nonostante la carenza di aggiornamenti e la scarsità di post, non ho assolutamente perso interesse in voi, nè ho intenzione di abbandonare questo mio blog: gli spunti per scrivere non mi mancano affatto, ma ultimamente sono -per così dire- “in altre faccende affaccendato”. Non me ne vogliate, tornerò a scrivere con regolarità prima o poi (anche nei forum…).
Poichè tengo molto a mantenere almeno buona la qualità dei post che vi propongo, preferisco non postare piuttosto che farvi leggere un articolo “riempitivo” o “di ripiego”. Ma stavolta la segnalazione merita, eccome!
Eccovi dunque, senza altri indugi, il link alla risorsa: Link Building Secrets Revealed.
Che cos’è “Link Building Secrets”?
“I segreti del link building” è in realtà una raccolta di strategie e di tecniche utilizzate spesso “senza clamore” da alcuni tra i migliori professionisti mondiali del link building e della link popularity. Già basterebbe, ma se a questo si aggiunge che buona parte di esse sono state rese pubbliche per la prima volta in questo documento… è quasi superfluo annunciare che la risorsa si è immediatamente guadagnata lo status di Hot su Sphinn (e che io spero che altrettanto possa accadere sul nostrano Seotribu).
Cosa vi troverete di mio
Ebbene, per quanto mi riguarda, ho avuto anch’io l’opportunità e l’onore di poter dare il mio contributo alla conoscenza collettiva, collaborando con molti tra i più celebri e stimati SEO al mondo: ho divulgato un mio piccolo segreto, illustrando nel dettaglio due tecniche per ottenere link spontanei a partire dalle immagini già posizionate sui motori di ricerca.
Domani pubblicherò su questo blog ho pubblicato la traduzione del mio articolo in italiano (preparatevi perchè è lunghetto e piuttosto tecnico… ma credo ne valga la pena 😉 ), mentre oggi mi limito a presentare una panoramica del documento finale (che nessuno di noi aveva avuto modo di leggere per intero, fino ad oggi pomeriggio… è marketing anche questo!).
3 tecniche che mi sono piaciute particolarmente tra quelle presentate
- Hamlet Batista ha intuito che la frequenza di crawling e delle successive indicizzazioni costituisca un fattore che permette di desumere il valore intrinseco di una pagina, in misura maggiore di quanto non lo sia il Pagerank mostrato dalla Toolbar. Applica quindi un metodo scientifico per calcolare il valore delle pagine sulla base delle date di crawling e delle indicizzazioni al fine di individuare, tra le pagine candidate, quelle più efficaci presso le quali piazzare un link.
Hamlet, would you please share your task-automation tool with us? 😉
- Peter Van Der Graaf illustra come ha ottenuto (in un modo piuttosto black hat, in verità) link mirati verso un sito che, per sua natura, non avrebbe avuto di per se grandi speranze di attirare tali link. La sua case history descrive la realizzazione di un sito su un argomento completamente diverso da quello che intendeva promuovere: la sua abilità sta nell’averlo costruito in modo che fosse facile attirare link con le keyword a cui puntava in realtà il sito da spingere, pur usando queste stesse parole in ambiti semanticamente distanti, ma più “link friendly”. Tramite cloaking, poi, ha “spostato” questi link sul vero obiettivo. E lo ha fatto dimostrando una buona dose di fantasia e umorismo 🙂
- Michael Gray l’ha presa più “soft”, ed ha spiegato come in realtà in molti casi basti creare un contenuto “linkbait” ed ospitare al suo URL il contenuto commerciale, quello che beneficia realmente dei link in ingresso, in un secondo momento, eventualmente spostando il contenuto che si è guadagnato i link su una nuova pagina… senza operare coi 301.
Ricalca un po’ la strategia che avevo messo in atto nell’ultimo SEO Contest al quale ho partecipato, per chi se la ricorda 😉
Una breve carrellata degli altri contributi
- Rand Fishkin suggerisce che il modo per acquistare link al di sopra di ogni sospetto sia sponsorizzare eventi di vario genere, o effettuare donazioni per scopi più nobili.
- Jim Boykin teorizza che, anche sulla base dei dati di utilizzo delle pagine acquisite da Google, una maggiore percentuale di clic sui link attribuisca loro una maggior valenza rispetto a quella attribuita invece ai link che non clicca nessuno.
Questa mi pare di averla già sentita prounciare da un “certo” Piersante Paneghel 😉
- Debra Mastaler invece sfrutta i commenti per individuare i blogger più prolifici da seguire, e ai quali proporsi in qualità di guest poster o comunque di content provider.
- Patrick Altoft usa un cloaking molto astuto per mostrare a Yahoo e MSN link il cui insieme risulterebbe troppo “aggressivo” per Google: in questo modo riesce a “tenersi buono” BigG, e al contempo a trarre il massimo vantaggio dagli algoritmi degli altri motori di ricerca.
- Bob Gladstein riassume le tecniche per lui più efficaci, e quelle dalle quali non ha tratto vantaggi significativi, in un pratico riepilogo per punti.
- Eric Ward spiega come usare le notifiche Alert di Google per individuare subito, appena vengono create, le pagine che elencano siti simili a quello che sta promuovendo in quel momento, e suggerisce anche un filtro che gli permette di ottenere una lista di risorse più “in trust”.
- Peter da Vanzo infine ribadisce il principio secondo il quale chi ospita discussioni accese o temi “sentiti”, ottiene naturalmente grandi quantità di link spontanei.
Buona lettura, a domani
Lascio a voi il piacere di scoprire tutti gli altri i dettagli di ogni singolo articolo: quanto esposto non esaurisce affatto il documento, anzi: questa vuol essere solo una panoramica di presentazione di una risorsa che secondo me ha un grande valore. A proposito, “quasi” dimenticavo: un ringraziamento particolare va a Stoney DeGeyter, di PolePositionMarketing.com, per aver reso possibile il tutto.
Noi ci diamo appuntamento a domani, per gli approfondimenti ed i commenti su quanto pubblicato dal sottoscritto.
Nel frattempo, Happy Link Building! 🙂
Ecchecavolo! Aaron Wall ti ha preceduto (se non altro nel mio aggregatore). Su SEObook è comparso un post di una riga e mezza che parlava del tuo articolo e di quello di Peter van der Graaf.
Sinceramente non ho capito bene se Aaron sia stato ironico o fin troppo serio nel titolare il suo articolo Excessive Creativity. Vabbé, un link da lui è sempre ben accetto, credo.
PS: io non ti conosco, frequento questo mondo da poco, ma stai sempre fra i top SEO mondiali…
Complimenti davvero.
Ho provato a leggere il tuo contributo, ma è davvero di un livello troppo alto per me 🙁
Torno a vendere banner va, che almeno quello lo so fare 😀
Complimenti per il tuo contributo.
Concordo con il Tagliaerbe, bisogna essere veramente esperti, io mi sono perso al 4 rigo di codice! 😀
Bravo,
Francesco
@DAG: grazie della segnalazione del post di Aaron Wall, la mia interpretazione della sua citazione l’ho scritta in un commento sul tuo blog. Riguardo al conoscersi, ci diamo appuntamento ad uno dei prossimi eventi o aperitivi?
@Tagliaerbe e Francesco: un sincero grazie per i complimenti, ragazzi. Ho tradotto l’articolo, magari così risulta un po’ più chiaro… concordo comunque col fatto che presuppone un certo tipo di conoscenze per essere compreso.
Sono sicuro però che se vedeste una Live Demo lo capireste al volo 🙂
Ottima risorsa per il Link Building!
Cmq credo che il modo più naturale per ricevere link sia quello suggerito da Peter de Vanzo: ‘chi ospita discussioni accese o temi sentiti, ottiene naturalmente grandi quantità di link spontanei.’
L’algoritmo di Google tende a riconoscere e valorizzare più degli altri proprio questi ultimi!
Concordo con Hamlet Batista, l’ho notato anch’io che un sito ritenuto più importante è passato dai crawler molto spesso, ecco perchè un blog è mediamente più in alto rispetto a un normale sito consideranedo anche il fatto che una nuova pagina (subito dopo la pubblicazione) vine ben valutata dai motori di ricerca. Il tutto è effettivamente molto complesso e ottenere la perfezione non è possibile però questo può aiutare molto anche per i principianti. Grazie
Leggo e commento con un certo ritardo, perché da poco ho scoperto il tuo blog, Petro.
Quest’articolo mi piace molto perché riassume molte delle cose che insegno ed applico da anni. Non che ci sia bisogno sempre di conferme, ma male non fanno.
Ho parlato recentemente con Piersante e mi ha fatto piacere constatare come da due diverse esperienze si sia arrivati alle stesse conclusioni (e questo articolo è la terza).
Penso che i SEO dovrebbero riunirsi più spesso di quanto non avvenga… tutti ne avrebbero da guadagnare (ed io per primo).
Buon lavoro ed al prossimo happy milanese.
COMPLIMENTI! PER L’ARTICOLO. IO MI OCCUPO DI RICERCHE PARTICOLARI SUL WEB PER LA MIA AZIENDA. STO CERCANDO DI CAPIRE QUALE POTREBBE ESSERE L’EVOLUZIONE PROSSIMA (WEB SEMANTIC) VORREI SAPERE ANCHE COSA NE PENSATE DI MONKEY DI YAHOO.
Sono d’accordo con te Salvatore, alla fine la via migliore è il contenuto e come dice Peter de Vanzo chi ospita discussioni accese o temi sentiti ottiene link naturali.
Luca
Complimenti!
Ottimi spunti di riflessione!
Condivido. Ritengo che la pubblicazione di contenuti di valore relativi ad un argomento sentito ed organizzati seguendo una buona disposizione grafica sia la ricetta più semplice per ottenere link di qualità.
Mi permetto di aggiungere, opinione personalissima, che un altro buon metodo è contattare tutti coloro che ci hanno linkato, in qualche articolo, sito o blog, e richiedergli di modificare il link, forse espresso in maniera semplice ma poco efficace (es: www . example. com) con parole da noi preferite, insomma con anchor che ci aiutino a migliorare posizionamento e compagnia bella… 😉
mi sono affacciato da poco al mondo dei blog e un po’ come tutti prima di me stò cercando di capire quali sono i passi da fare per accrescere la popolarità del mio sito. Link building questo sconosciuto… mi sa che dovrò approfondire per cercare di capire il linguaggio tecnico usato. Una domanda.. dalla stesura del post ad oggi è cambiato qualcosa?
sai bene anche tu che il mondo dell’informatica corre….
Alfredo: considerando che questo post è stato scritto quattro anni fa… è cambiato molto, moltissimo.
Alcune delle tecniche descritte sono senz’altro valide tuttora, ma se ti stai affacciando adesso al settore beh… posso suggerirti questo: inizia a promuovere il tuo sito senza concentrarti troppo sul rapporto tra i link e google; cerca piuttosto di ottenere menzioni credibili ed in target con la tua audience.
Ciao.
Ciao,
bel pezzo davvero. Complimenti.
Hai qualche esempio di sito in cui, dopo la donazione, è certo ricevere un backlink?
Grazie